Pubblicato venerdì 27 marzo 2020Ultimo aggiornamento il

Riflessioni su Crossfire - wargaming nella Seconda Guerra Mondiale

Diversi anni fa partecipai a una piccola dimostrazione, organizzata da un caro amico, di un wargame dal sapore particolare dedicato agli scontri tra fanteria, principalmente, durante il secondo conflitto mondiale. Fu così che conobbi Crossfire, regolamento straordinario degli anni 90 che, pure con le sue falle (come ogni regolamento), ha delle peculiarità che lo rendono unico nel suo genere. O almeno per le mie conoscenze!



Le due affermazioni in evidenza sulla copertina sono vere: non serve misurare e non è il classico gioco a turni fissi come può essere Warhammer. La prima dipende dal fatto che i combattimenti tra fanteria durante la WW2 si svolgevano in spazi tendenzialmente meno estesi della gittata massima delle armi in dotazione ai soldati; per questo, l'assunto è che se lo vedi gli puoi sparare. La seconda affermazione è dettata da una delle caratteristiche principali del gioco, ossia che un giocatore mantiene la possibilità di compiere azioni con i suoi uomini una dietro l'altra finché qualcosa non va storto. Potrebbe essere l'intercettazione di una squadra da parte del nemico, il fallimento di un tiro per recuperare dei feriti o qualcos'altro: a quel punto l'iniziativa passa all'avversario.

Da parte degli appassionati (cito due mostri sacri: Steven Thomas e Nikolas Lloyd) il commento è che Crossfire doni un tocco di realismo particolare, perché ti costringe a concentrarti sulla tattica e non sulle regole in sé. È molto più importante ragionare in termini di economia di forze e di uomini per fare l'azione più efficace rispetto all'avanzare sparando all'impazzata come se ogni fantaccino fosse uno Space Marine.

Si può giocare con modelli sostanzialmente di qualsiasi scala, e le regole prevedono basette quadrate e rettangolari. Io attualmente gioco in scala 1/72 (20mm), tuttavia, seguendo l'esempio di quel mio amico giocatore (a sua volta ispirato da un'artista come Matakishi), ho scelto di usare basette tonde. Mi piacciono di più in questo particolare caso e non influiscono sostanzialmente per nulla sul gioco.


Questi sono i miei Tedeschi 1939-1942 (modelli Italeri). Per ora al sicuro nella loro scatola in attesa che finisca di dipingere i loro avversari britannici, ma ci sarà occasione per qualche foto in azione.

Come accennavo altrove sono approdato abbastanza di recente a giocare a Crossfire (anche se la presentazione a cui partecipai si tenne di quasi 10 anni fa), dunque sto ancora preparando le mie forze per il campo di battaglia. E soprattutto gli elementi scenici, perché altra caratteristica di questo gioco è il numero molto alto di scenici sul campo. La fanteria regna sovrana nei terreni densi, dove ogni albero e fosso è un potenziale riparo.

A più avanti per qualche bel battle report!

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